Protezione collettiva

Ogni dispositivo di protezione collettiva permette di realizzare in sicurezza e con la massima flessibilità lavori su facciate, piani e coperture di edifici, anche con forme irregolari.

Per chi opera su tetti e più in generale nei lavori in quota la protezione collettiva deve essere l'abc della sicurezza, requisito imprescindibile per il buon funzionamento di ogni cantiere edile a Bergamo, Brescia e in tutta Italia. La normativa vigente prescrive per prima cosa l'individuazione dei rischi presenti per i lavoratori e l'adozione di misure di protezione collettiva per eliminarli o ridurli.

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Una priorità per ogni cantiere

Dalla protezione del bordo di una copertura o di parti aperte dalle quali è possibile cadere a quella di vani scale, ponteggi, lucernari, cavedi, passerelle, ogni dispositivo di protezione collettiva permette di realizzare in sicurezza, con la massima flessibilità, lavori e interventi specifici su facciate, piani e coperture di edifici con forme anche irregolari.

I dispositivi di protezione collettiva (DPC) sono infatti tutti quei sistemi che intervengono direttamente sulla fonte del pericolo e limitano il rischio di esposizione di tutti i lavoratori e non solo del singolo. Nel D.lgs 81/2008 è previsto un approccio rigoroso secondo il quale l'adozione dei DPC è da considerarsi prioritaria rispetto ai dispositivi di protezione individuale.

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